Questo è il sostrato da cui prende vita la strategia perseguita da Consorzio Grid e 66 Coop e che definisce il know-how e il sapere come strumenti necessari non solo per la crescita competitiva del tessuto produttivo agricolo, ma per un reale innalzamento della qualità della vita dell’intero sistema rurale. Ciò non è un orizzonte lontano ma quanto già da mesi stanno costruendo professionisti, aziende agricole, stakeholder, associazioni di categoria e società civile attraverso incontri, focus, webinar volti a definire un piano di consulenza ed assistenza tecnica alle aziende che attraverso il sostegno della sottomisura 2.1 del PSR Lazio 2014/2020 rafforzi quel percorso di mentoring, supporto e progettazione che già ad oggi è linfa vitale per accrescere il patrimonio agroalimentare della nostra regione.
Al netto di ciò un solo obiettivo deve essere chiaro e praticato in termini trasversali: lavorare sin da ora per la progettazione del nuovo PSR che sia realizzata davvero attraverso tavoli verdi, incontri e confronti, attraverso una strategia che interpreti i reali bisogni della ruralità ma soprattutto sia in grado di definirne gli obiettivi attraverso scelte politiche ed economiche. Da quanto emerge dalle pieghe e dalle voci della ruralità tale obiettivo non può essere praticato con una rappresentanza ed una intermediazione ormai debole e sostanziata dal diritto acquisito. Di fronte a queste tinte oscure il processo sinergico praticato da Agrinsieme – quando si declina in termini eccedenti e non identitari, come in Emilia Romagna o come nella regione Lazio, ove la tristezza ha reciso un petalo a questa pubblicazione – così come la forza catalizzatrice di Coldiretti, capace di declinare in termini post-moderni la rappresentanza, sono stelle polari per dare reddito e dignità all’agricoltura e alla ruralità.