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ARSIAL: GLI OBIETTIVI IMPRESCINDIBILI PER LE AGRICOLTURE DEL LAZIO

Biodiversità e qualità agroalimentare, patrimonio e valore aggiunto per la società e per l’agricoltura

Analisi a cura di Mario Ciarla, presidente Arsial, che individua nella valorizzazione della biodiversità e nell’investimento in ricerca ed innovazione le traiettorie necessarie per rafforzare il patrimonio agroalimentare.

Il settore agricolo possiede la capacità unica di fornire alla società risultati positivi per la biodiversità.
L’agricoltura, infatti, è all’origine di numerosi ecosistemi dotati di un’elevata biodiversità e contribuisce al mantenimento della varietà delle specie e di un ricco patrimonio genetico. Anche se i terreni agricoli servono prima di tutto a produrre cibo di qualità e materie prime rinnovabili, la preservazione della biodiversità e un’attività agricola sostenibile sono profondamente legate.
Questo è il motivo per cui, senza l’impegno attivo degli agricoltori, i principali gestori dei terreni, non si può arrestare la perdita di biodiversità ed evitare il deterioramento dei servizi ecosistemici. Le politiche di sviluppo agrario e le politiche di valorizzazione e tutela della biodiversità non dovrebbero, infatti, competere ma coesistere: la cooperazione fra le strategie di preservazione della natura e gli agricoltori, riveste un’importanza cruciale e l’agricoltura stessa dovrà confrontarsi, soprattutto in futuro, con sfide significative.
Non è un caso, infatti, che questa sia la direzione tracciata dalle strategie “A Farm to Fork” e Biodiversità 2030, presentate dalla Commissione Europea e indicate come i grandi pilastri del Green Deal Europeo.
Le due strategie accolgono e rilanciano il principio secondo cui alimentazione, ambiente, salute, agricoltura e biodiversità sono materie strettamente interconnesse. In particolare la strategia Farm to Fork, con un approccio certamente innovativo, dichiara che i “sistemi alimentari devono urgentemente diventare sostenibili e operare entro i limiti ecologici del pianeta”.
E lo fa indicando, tra gli altri, gli obiettivi fondamentali per la biodiversità: 10% delle aree agricole destinate a infrastrutture verdi per la conservazione della natura; riduzione del 50% delle vendite totali di antimicrobici per gli animali d’allevamento e di antibiotici per l’acquacoltura entro il 2030; messa al bando dei pesticidi di sintesi entro il 2050; riduzione di almeno il 20% l’uso di fertilizzanti e trasformazione del 25% dei terreni agricoli in aree destinate all’agricoltura biologica entro il 2030.
Ovviamente queste strategie di indirizzo europeo devono essere declinate all’interno delle singole realtà territoriali ed è qui che Agenzie come Arsial possono – anzi devono – dare il loro contributo.
L’interconnessione tra gli obiettivi delle strategie Farm to Fork e Biodiversità 2030 ci porta a ragionare sull’inevitabile integrazione tra settori anche a livello locale: promozione e tutela dei prodotti agroalimentari tradizionali, valorizzazione di risorse vegetali e animali autoctone, benessere socio-economico della collettività.
Da questo punto di vista il Lazio è una regione straordinaria, ricca di specie animali e vegetali che presentano caratteristiche talmente particolari da renderle uniche.
Il nostro ruolo, in questo contesto, è quello di favorire la condivisione di esperienze e conoscenze per tracciare un percorso comune verso uno sviluppo armonico e sostenibile, soprattutto alla luce del periodo storico che abbiamo vissuto.
In maniera tragica, ma anche simbolica, la pandemia ha infatti riportato al centro della scena il profondo legame tra salute, alimentazione e ambiente, rivalutando l’imprescindibile ruolo dei produttori di cibo, in primis degli agricoltori.
Come sottolineato dal vicepresidente esecutivo della Commissione europea Frans Timmermans: “La crisi del coronavirus ha dimostrato quanto siamo tutti vulnerabili e quanto sia importante ristabilire l’equilibrio tra attività umana e natura. Al centro del Green Deal e della strategia Farm to Fork c’è un nuovo e migliore equilibrio tra natura, sistemi alimentari e biodiversità; con l’obiettivo di proteggere la salute e il benessere dei nostri cittadini e allo stesso tempo aumentare la competitività e la resilienza dell’UE. Queste strategie sono una parte cruciale della grande transizione che stiamo intraprendendo”.

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Ruralidea
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